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Nel primo Ottocento la città di Napoli, già meta per eccellenza del viaggio classico e scientifico, fu meta di travellers e permanent residents, viaggiatori e soggiornanti provenienti da ogni parte d'Europa e portatori di istanze romantiche, liberali, progressiste. Questi nuovi bisogni e inedite sensibilità spinsero ad andare oltre Napoli e a esplorare altre località sull'ansa meridionale del golfo, dove non solo la natura e la bellezza paesaggistica offrivano materia di emozione e riflessioni, ma l'ambiente sociale e politico era meno opprimente dell'atmosfera poliziesca che si respirava nella capitale nei decenni della Restaurazione borbonica. La semplicità, il silenzio, la sicurezza della Costiera amalfitana e della Penisola sorrentina entrarono velocemente nell'immaginario europeo, modellando rapidamente una geografia del viaggio e del soggiorno nel golfo di Napoli che resiste ancora oggi. Il volume raccoglie la ricerca più avanzata sul viaggio e sul soggiorno in quest'area del Sud Italia nel primo Ottocento, spaziando dalla storia economica a quella politica, dalla letteratura all'architettura, dalla cultura materiale alle pratiche di loisir.